Alla ricerca della legalità perduta.

È luogo comune considerare legale ciò che “fanno tutti”. Diventa così legale vendere alcolici, tabacco e scoppi a minorenni, gareggiare per i centri abitati con mezzi a motore, fumare nei luoghi pubblici, usufruire con allacci ad personam dell’acqua e dell’energia elettrica comunale, sfruttare gli immigrati e i lavoratori in generale……. diventare carabiniere o scrutatore o invalido (si lasciano alla libera interpretazione questi ultimi esempi). Ma, all’occorrenza, si può benissimo coprire la maschera di criminali di 2° grado per diventare tutti insieme appassionatamente moralisti, giudici e vittime del sistema. Sono gli altri a sbagliare, in ogni caso la nostra persona è priva di responsabilità, in qualunque contesto ci si trovi. È colpa dei figli di altri se si contano vittime sulla strada dovute al consumo di alcol. Sono da giustificare i ragazzi che distruggono cartelli, ringhiere, panchine (consiglierei di fare un giro lungo la passeggiata che porta alla villetta comunale per rendersene conto), è normale, sono giovani, sono vivaci, è per divertirsi; queste sono le più comuni giustificazioni (!) da parte dei genitori. Esatto, perché questi ragazzi vanno giustificati, non ci sono dubbi su questo. Non sanno come divertirsi e quindi creano opere futuriste (come si è scritto già in un articolo di qualche mese fa) o smontano panchine. Così com’erano da giustificare i ragazzi che “giocavano” ad attraversare di corsa l’autostrada. È inoltre normale mettersi alla prova, superare i 100 km/h per le vie del paese, in luoghi dove magari ci sono bambini a giocare, anziani che attraversano la strada o uno qualsiasi di noi. Nell’eventualità di un ostacolo avremo anche l’occasione di testare la nostra vettura sui tempi di frenata. Vogliamo privare i piloti di questi momenti di adrenalina e ricerca di autostima solo per salvare la vita di qualche gattino, cagnolino, per una maggiore sicurezza del cittadino??? Assolutamente no! E per continuare perché scegliere di pagare salate bollette quando si può evitare di gravare sui nostri contatori? Ripetiamo: se un qualcosa lo fanno tutti AUTOMATICAMENTE diventa legale. Scusatemi l’ignoranza in diritto però non riesco a trovare in quale parte del codice civile viene citato questo importante principio, però posso affermare fermamente che è così, d’altronde lo dicono tutti! In ultima analisi: lo sfruttamento dei lavoratori. Se uno straniero (a molti sfugge, ma sono esseri umani anche loro) decide di trasferirsi in Italia alla ricerca di un posto di lavoro probabilmente nasconde un serio bisogno dietro. A meno che la nostra vita, il nostro mondo non corra a velocità prossime a quelle della luce, per convenzione si è assunto che 10 ore equivalgono a 600 minuti, ovvero 36 mila secondi. Considerando esclusivamente questo dato, non incrementando quindi il numero delle ore anche se ci sono testimonianze più critiche, impiegare un lavoratore 10 ore al giorno per 7 giorni a settimana e in ambienti disagevoli non è solo illegale e criminoso, ma anche e soprattutto vergognoso, prepotente, RIPROVEVOLE e segno di grande mancanza di rispetto! E perdonate le parole se non riescono a trasmettere il profondo senso di disprezzo, disapprovazione e disgusto. Ma perché non sfruttare i lavoratori se lo fanno tutti? Non dovrebbero certo stupirci questi comportamenti, così come non dovrebbe stupirci il fatto che questi geniali imprenditori riescano a camminare a testa alta, pavoneggiare lungo le vie del paese, partecipare a manifestazioni religiose! Concludendo, non bisogna uccidere un uomo per essere peccatori o criminali, non bisogna rubare in banca, non bisogna spacciare. Molti tra i criminali più subdoli sono davanti i nostri occhi, li vediamo tutti i giorni, e magari scambiamo qualche parola con loro. Sono visti come persone normali, trattate con rispetto e stima. Ma non bendate i vostri occhi! Quel che è peggio è che non pagheranno per le scorrettezze e le loro mancanze, non pagheranno per i loro comportamenti , non pagheranno per le loro azioni in generale. Allora un piccolo vandalo sarà un ragazzo vivace, un autista spericolato sarà un addetto a testare le prestazioni di una vettura, un imprenditore che si arricchisce sul sudore, sulla fatica e sulla SALUTE altrui sarà da apprezzare per aver dato lavoro a chi ne aveva bisogno e in ogni caso una persona degna di rispetto. E tutto questo per un semplice e condiviso motivo: lo fanno tutti!

Susanna Caruso

20 risposte a “Alla ricerca della legalità perduta.

  1. Gentile Susanna,
    io non so se appartieni alla mia stessa Comunita’ da dove sono assente dal 1960, ma cio’ solo per capire se cotanta “esauriente” analisi della societa’ odierna sia originaria della stessa “cultura antica”.
    Quello che affermi non fa una grinza. Io aggiungo ancora: oggi, se non si hanno a proprio carico avvisi di garanzia, sei fuori. Per cui c’è la tendenza a delinquere per il solo gusto di far parte di un tipo di societa’ “moderna ed attuale”.
    A scuola, i bambini, citano parenti che sono in carcere, e piu’ i loro reati sono pesanti e piu’ pretendono rispetto dai compagni e minacciano gli insegnanti.
    Subire un furto in casa e assistere inermi allo scempio, temendo, eventualmente incriminazioni per essersi difesi, magari “con eccesso”!
    Subire nella propria abitazione lo stupro della propria donna da parte di “elementi” , poverini malati – dicono alcuni- e non poter fare nulla.
    Cara Susanna,
    la colpa è di noi genitori perchè non capiamo che il nostro comportamento omissivo e tollerante nei confronti dei nostri figli è lesivo e della loro personalità futura e della Società nella quale verranno immessi.
    Qualche tempo fa leggevo che uno psicologo giustificava “l’esuberante e tracotante aggressivita’ dei ragazzi” adducendo che ” si preparavano ad affrontare la società” e quindi era nella norma!
    Io, pero’ credo che questo ..permissivismo ad oltranza, ci porta all’autodistruzione. Che cosa sono i valori? Chiediamo ai giovani che signficano e ci sentiremo dire delle assurdità perchè loro sono avulsi….
    Dove sono gli educatori scolastici? Non ne parliamo……Io avevo un solo maestro Don Riguzio Frascino per tutti i 5 anni delle elementari, oggi alla fine del ciclo elementare avranno avuto per lo meno una quarantina di insegnanti che tutto fanno eccetto che il loro lavoro di educatori.
    Aspettano solo che la Gelmini, apra bocca per contestarla a priori, solo per il gusto di contestare.
    Quante altre cose vorrei dirti ma….alla prossima, dopo una eventuale tua replica…

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  2. Caro Giovanni, ti ringrazio per l’interessante commento. Credo che per compensare la rigida educazione imposta un tempo ai bambini/ragazzi si sia sfociati nell’opposto. Si è passato quindi ad un permessivismo eccessivo, irrazionale. Il problema secondo me nasce dalle famiglie, che poco pensano ad educare i figli a determinati valori, dare un certo tipo di insegnamenti. Io credo di appartenere ad una generazione che si colloca nel mezzo di queste due ere, e che quindi ha avuto la possibilità di ricevere una giusta educazione che non prevedeva quei metodi eccessivamente rigidi e lesivi che invece potevano osservarsi fino agli anni ’80.

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  3. Carmela Capparelli

    Innanzitutto faccio i complimenti a susanna perchè in questo articolo ha detto delle cose condivisibili. La realtà del nostro piccolo paese rispecchia l’attuale condizione dell’intera italia che negli ultimi anni è diventata la culla di delinquenti e delinquentelli. Con una fedina penale sporca al punto giusto si può ambire alle più alte cariche dello stato viceversa se si insegue i propri obbiettivi con onestà e fatica si è più propensi all’insuccesso. La cosa che trovo più divertente è che si parla a gran voce di meritocrazia in un contesto come quello odierno dove fino all’altro giorno i più illustri ricercatori italiani protestavano sui tetti! si vede che lo meritavano… insomma com’è possibile che la società premia chi delinque? comunque non voglio fare moralismi, penso che chi sbaglia deve sì essere punito ma deve anche essere rieducato alla legalità e reinserito nella società , a tal proposito ci sarebbe da dire anche sul penoso sistema carcerario italiano che anzichè recuperare le persone insegna loro i trucchi del mestiere criminoso. Insomma a mio avviso nel nostro “bel paese” c’è del marcio un pò dovunque riconducile in gran parte alla mancanza di valori come appunto la legalità. Condivido il pensiero del signor Cerbelli per quanto riguarda il ruolo risolutivo dell’educazione sia nelle famiglie che nelle scuole. I genitori non dovrebbero elogiare e difendere i propri figli anche quando sbagliano; capisco che a volte lo fanno per salvare la faccia davanti alla gente che, specie in un paese piccolo come il nostro,parla e sparla facilmente, ma questa non è una buona scusa.. insomma se riceviamo tutti una buona educazione in famiglia e magari anche le istituzioni si decidono a rigare dritto forse ne usciamo!!

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  4. La nostra Società è strana. Da una parte i progressisti e dall’altra i conservatori. Ma entrambi non sono moderati. Mi spiego: Progressisti ad oltranza, pronti ad accogliere e difendere anche gli eccessi. Conservatori a tutti i costi.
    Non sarebbe opportuno che per entrambi ci fossero delle scale anche per tutelare quei valori che vanno man mano scemando?
    Dare del voi a un genitore era eccessivo ma chiamare per nome un genitore è altrettanto eccessivo. E allora la via migliore è quella confidenziale, dandogli del tu e rispettarlo e non del voi e bistrattarlo. In tutte le cose potrebbe essere cosi’ o no? Un saluto ad entrambe.

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  5. Vorrei poi, gentile Carmela, analizzare a fondo il problema delle Carceri Italiane, visto che hai aperto l’argomento. Scusami se ti do del tu ma, senza alcun recondito scopo, mi trovo piu’ a mio agio dialogare, sempre se me lo permetti.
    Premetto che io non sono nessuno. Sono stato definito “intellettuale autodidatta”. Mi piace approfondire ogni argomento. Leggo moltissimo di tutto ma soprattutto l’evoluzione della società odierna nel bene e nel male.
    Il mio ” docente unico” è stato don Alfredo ( e non don Riguzio) Frascino.
    La mia esperienza è “la mia vita vissuta intensamente, nel bene e nel male!
    E allora, non vorrei stancarti.
    Il sistema delle carceri italiani è basato esclusivamente sulla pena da espiare senza curarsi se al termine dell’espiazione ci siano stati dei risultati di pentimenti o di ripensamenti.
    Io invece, ritengo che il carcere debba essere organizzato in base ai reati. Noi sappiamo che i reati si dividono in dolosi,colposi e preterintenzionali. I delinquenti più pericolosi sono quelli “per tendenza” e cioè quelli, diciamo che, senza commettere reati non ci sanno stare
    poi ci sono quelli che li commettono con particolare efferatezza e poi categorie minori.
    Quindi dovrebbero essere divisi per categorie.
    Una persona che commette un reato colposo o preterintenzionale – reati lievi – non puo’ essere messo nella stessa cella di quello che commette reati gravi.
    Come possiamo riabilitare persone che hanno commesso reati gravissimi con dolo e con particolare efferatezza?
    La rieducazione può essere rivolta esclusivamente nei confronti di chi ha commesso reati per colpa, preterintenzionali, o comunque reati non contro la “Persona”. Come possiamo riabilitare violentatori, pedofili o comunque chi ha commesso reati contro persone indifese?
    Aspetto tuoi commenti ed anche da parte di Susanna

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  6. Ritengo giusto quello che dice Carmela, secondo me il passaggio del reinserimento in società è fondamentale, le carceri non dovrebbero avere solo un carattere punitivo, ma anche e soprattutto educativo, compensare quindi sulle mancanze personali. Per quanto riguarda violentatori, pedofili ed in generale soggetti con gravi problemi psichici si dovrebbe procedere ad una accurata terapia, e non con le estreme soluzioni finiane… Tutto questo naturalmente costerebbe tanto alla nazione, ma si potrebbe compensare trasformando le carceri in centri di lavoro, a seconda delle doti personali… Sarebbe un progetto lungo e delicato, ma aiuterebbe i carcerati dal punto di vista umano (il sentirsi utili) e in più non andrebbero a gravare sulle nostre tasche… Infine l’aver svolto un lavoro, acquisire esperienza, aver modo di farsi conoscere è anche utile nel momento in cui avranno finito di scontare la loro pena.

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  7. Aspettavo un tuo commento ma non importa. Evidentemente quanto da me asserito non fa parte della tua cultura. Io uomo rude e tu leggiadra fanciulla!
    Io sono molto reale nelle cose e tu credi nelle utopie.
    Credo però più realistica ed esaustiva la mia disanima.
    La tua è avveniristica, ma se realizzata, sicuramente porterebbe la società ad essere migliore.

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  8. Carmela Capparelli

    Gentile Giovanni visto che ho 20 anni dammi pure del tu, mi permetto di farlo anch’ io se non ti dispiace. Comunque a proposito delle carceri la penso esattamente come te e Susanna. Se si valorizzassero le qualità dei detenuti per mezzo dello studio e del lavoro ci sarebbero meno recidivi in circolazione. Come hai detto tu attualmente si mischiano nello stesso carcere (e stanno pure stretti) piccoli e grossi delinquenti; se un ragazzo, che dopo aver commesso un reato minore, si trova in carcere a doversi difendere dalle prepotenze di criminali di altra stoffa, è chiaro che lo stesso ragazzo quando uscirà dalla galera non avrà imparato nulla di buono da questa esperienza e farà fatica a riadattarsi in società. Per quanto ne so esistono già in Italia esempi positivi di carceri ma sono casi eccezionali e ho l’impressione che resteranno tali ancora a lungo dato il totale disinteresse delle classi dirigenti riguardo a queste questioni! Si vede che i nostri politici hanno troppo da fare per potersene occupare,in fondo tra loro c’è “gente” che grazie a mille espedienti è riuscita a non andare in prigione nonostante l’evidente colpevolezza… cosa gliene può importare di quei “quattro fessi” che si sono fatti rinchiudere?

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  9. Intanto cara Carmela, nello scusarmi per averti dato del tu, in modo arbitrario e ineducato, darmi del tu è la cosa più “normale e semplice” per dialogare. Io la penso così. forse sbaglio. Dunque con la mia età, sicuramente sono un conoscente dei tuoi nonni, se sei di Mottafollone. Io ho un nipote, figlio di mia figlia, di una anno più grande di te.
    La mia vita è stata un vivere continuo di vicissitudini dal punto di vista professionale: ho avuto contatti con terroristi della peggiore specie di sinistra e di destra, con segretari politici di tutto l’arco costituzionale e non, con i peggiori delinquenti e con i più aberranti: i pedofili!
    Il fatto sai quale, cara Carmela, e che i nostri “politici” finiti in carcere hanno le stesse “agevolazioni” dei grossi mafiosi, agevolazioni dettati dal timore che incutono nel carcere!
    Se un politico provasse il vero “stato detentivo nel vero senso della parola” FAREBBE di tutto per evitare quello che si verifica in carcere.
    Come già ho detto, per i delinquenti “per tendenza” e cioè quelli che “nascono tali” e per quelli che commettono reati con “particolare efferatezza” NON CI SONO MEZZI per aiutarli a cambiare. Per loro ci vorrebbe carcere duro, ma come diceva Susanna, lavoro e frutto del loro lavoro alle vittime delle azioni delittuose o per mantenersi.
    Per quelli peggiori contro le donne e i bambini, io in un articolo che ho pubblicato tempo fa, avevo ipotizzato una ferrea consulenza psichiatrica seguita da un’altrettanta ferrea cura medica. Ma qualcuno mi ha risposto chiedendomi se sapevo cosa significasse “subire una violenza ad una donna o ad una bambina che mi appartenesse” . Noi cara Carmela e cara Susanna ( se mi leggerà) possiamo avere tutta la disponibilità per farli curare ma solo quando non siamo noi a “piangere” tale incomparabile danno.
    Resto in attesa di una vostra replica e di quanti
    hanno voglia di affrontare il dialogo, in modo civile e costruttivo. Grazie,

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  10. Bè veramente il mio commento l’ho lasciato, non credo sia utopico servirebbe soltanto qualche riforma. Ritengo sia una analisi non campata in aria, e cambierebbe di certo la vivibilità delle carceri. Si tratta della mia modesta opinione, credo vada rispettata anche se non condivisa.

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  11. Carmela Capparelli

    Giovanni direi che sono d’accordo con te su tutto.. non possiamo certo pensare che tutti possono essere recuperati, sarebbe troppo bello ma anche troppo facile! E’ un lavoro duro e per questo ad occuparsene devono essere persone esperte e competenti.. E’ vero che per noi è facile parlare di ciò perchè non coinvolti personalmente, sentimenti di odio e rancore sono comprensibili per chi ha subito gravi ingiustizie, su questo non ci sono dubbi.. ma è proprio per evitare la giustizia “fai da te” che esistono forze dell’ordine e varie istituzioni… solo che attualmente non soddisfano completamente la sete di giustizia di familiari e vittime, a causa di pene spesso inadeguate.. Tutto questo a mio avviso si lega bene al discorso della maggiore vivibilità delle carceri perchè migliorare la vita dei detenuti è importante per far sì che quando escono non ci siano altre famiglie a dover piangere per i loro crimini.. comunque, per rispondere alla tua domanda,anche io sono di mottafollone, forse conoscevi miei nonni paterni che si chiamavano Giovanni e Carmela…Un saluto e alla prossima!

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  12. Grazie Carmela per aver accettato di rispondermi.
    Tutto quello che dici fa parte di un ragionamento sano e lungimirante oltre che saggio.
    Il distinguo che ho fatto io nel dividere i vari tipi di delinquenti è altrettanto valido perchè alcuni personaggi, ti garantisco io, non hanno nessuna voglia di cambiare perchè per loro è uno stile di vita. Per loro siamo noi ad essere “sbagliati”.
    Un pluriassassino dopo aver trascorso 20 anni di carcere dei trenta comminatogli, alla mia domanda se avesse rifatto quello che ha fatto mi rispose: solo che l’avrebbe rifatto, ma quando terminava la pena, al suo ritorno al paese aveva un conto in sospeso!
    Quindi voglio dire si deve recuperare il recuperabile, si deve curare il curabile, ma quelli insensibili e refrattari ad ogni tipo di recupero, non bisogna perderci tempo ma studiare il modo di far pagare loro il “lungo soggiorno” a carico della comunità. Campi di lavoro, magari versando loro i contributi per garantire la pensione, una volta che saranno reimmessi nella società. Ed allora, una volta fuori, avendo una pensioncina , non avranno alcun alibi per delinquere nuovamente.
    Ciao Carmela e quando hai voglia di discutere o di replicare su qualcosa io sono qui.
    Tanto questo giornale è tra amici…..Nessuno è interessato a dialogare. (Provocazione……!)

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  13. Credo che niente sia irrecuperabile, semplicemente per alcune persone è più difficile… Non ho mai conosciuto un pluriomicida ma di quello che ho visto in giro potrei dire che in effetti molte volte non si tratta di un bisogno (che potrebbe esser placato da una pensioncina) ma sono veri e propri istinti. Spesso per i serial killer più conosciuti (battaglia, pacciani per citarne alcuni) non ci sono bisogni reali, ma viene da un problema che magari portano da quando erano piccoli, avendo vissuto situazioni particolari. Sicuramente non sono da giustificare per questo, ma volevo solo evidenziare che alcune persone o si riesce a praticare una valida terapia, o sarebbe meglio non mettessero più piede fuori perchè sarebbero portati a ripetere i loro crimini…

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  14. Io mi riferivo ai “recuperabili” non agli “istintivi”.
    Il mondo potrebbe essere vivibile ma,a volte, siamo noi a condizionarlo.
    Grazie comunque per l’intervento e se vuoi ne possiamo sempre discutere, di questo e di altro.
    Ciao Susanna,ciao Carmela.

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  15. Sono pienamente d’accordo con il tema dell’articolo e con l’ultimo commento di susanna.
    Mi capita spesso di trovarmi davanti a situazioni ”illegali” che sembrano del tutto legali il che certe volte mi lascia l’amaro in bocca..quando ti aspetti dalle persone che dovrebbero garantire la legalità, che si riempiono la bocca parlando della loro professione,degli atti che poi non arrivano ma che anzi danno prova di scarsa integrità morale ti rendi conto che forse farebbero bene a cambiare mestiere. Gente che porta la divisa senza onorarla io la considero alla stregua dei criminali più subdoli. Ovviamente e per fortuna non tutti sono così ma c’è anche gente valida che fa il proprio lavoro. Mi sono trovato in situazioni in cui ”tu” che non hai amici ”importanti” che quando esci hai i documenti della macchina tutti in regola, che non guidi prima di aver conseguito la patente, tu che guidi col foglio rosa in luoghi non frequentat e con un patentato da almeno 10 anni a fianco, che hai la targa alla tua moto, che ti metti il casco e hai l’assicurazione..tu sei un fesso..il paradosso a cui spesso assisto è questo..tu che rispetti le regole sei un fesso..se non fai una sgommata con la macchina o non tiri il freno a mano in una curva tu sei un fesso, tu che a scuola studi e ti fai il culo al posto di farti la ”pastetta” sei un fesso, tu che quando incontri per strada in piazza e ci devi parlare scendi e parcheggi al posto di stare con la macchina in moto in mezzo alla strada sei un fesso perchè ”io parlo e tu devi aspettare”..
    manca la cultura della legalità,il rispetto e il sacrificio per raggiungere gli obiettivi..questo costringe coloro che usano questi metodi alternativi a non poter fare a meno della nicchia che si sono costruiti rimandendo sempre confinati li perchè altrimenti fuori dalla loro nicchia non possono vivere..il motivo per cui la gente poco onesta non fa mai passi avanti è questo secondo me..i vari metodi per frodare il comune si ritorcono contro la comunità che sa e fa finta di non vedere..si sa tutto di tutti a mottafollone eppure tutti fingono di non vedere..che tristezza..

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  16. Allora caro Salvo, consentimi di darti del tu anche se non ti conosco. Ma può essere, se sei un ragazzo che io possa essere amico di tuo nonno o tuo padre.
    Adesso entriamo nel merito del tuo discorso, intelligente ma sottilmente polemico nei confronti e delle forze dell’ordine e della società in genere e nel caso specifico dei miei compaesani.
    L’elenco delle “illegalità” che tu citi fanno parte della cattiva educazione che comunque rientrano nel codice della strada e vanno sicuramente perseguiti.
    Che se non hai santi non non vai da nessuna parte, è vero, è un malcostume che và combattuto ma da parte di chi?
    Io conosco benissimo la situazione e la mia posizione estremistica di destra no razzista no xenofoba e di sinistra insieme ma drasticamente per il sociale mi fa dannatamente arrabbiare perchè quello che tu hai elencato sono cazzate rispetto a quello che si verifica nella società. Io da anni combatto il fatto che qualcuno abbia appartamenti in eccesso a discapito di chi non è ha nessuno. Io da anni combatto il fatto che alcune “intere famiglie” occupano uffici pubblici e che le targhette apposte all’esterno degli stessi abbiano un solo cognome e tanti nomi diversi!
    Io da anni combatto “l’immeritocrazia” che ha portato la società al fallimento!
    Ma la lotta con le mie sole idee lascia il tempo che trova.
    Al voto, sempre le stesse facce, o al massimo, quelle dei parenti!
    Quando senti dire che un consigliere regionale calabrese prende lo stesso stipendio del presidente della Francia!
    Quando si sente dire che un parlamentare italiano prende lo stesso stipendio del Presidente degli Stati Uniti!
    Quando si sente dire che i vecchi presidenti della Repubblica ancora hanno la scorta!
    Quando si sente dire che i parlamentari dopo un mandato di 5 anni, percepiscono una pensione e quando… altre schifezze…
    Quando si sente dire che ci sono finanziamenti per la ricerca sull’asino del gennargentu.., quando si sente dire che i giornali vengono finanziato dallo stato, che i giornalisti della Rai hanno uno stipendio d’oro, quando si sente dire che Santoro prende una liquidazione di ..per qualche anno in Rai…quando si sente dire che enzo Biagi percepiva per 5 minuti la sera la somma di 4.000.000.000 (miliardi) di lire ecc.ecc.
    Poi te la prendi con un agente che non fa il proprio dovere perchè corrotto. Su Salvo, svegliatevi: noi anziani abbiamo fiducia in voi.
    Ma voi non dovete fare solo critica tanto per sfogarvi o lamentarvi. Il futuro E’ VOSTRO!
    Noi apparteniamo al Vostro passato!

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  17. caro giovanni grazie per aver risposto al mio articolo..ovviamente sono d’accordo con quello che dici e condivido la maggior parte del tuo intervento..mi ha fatto riflettere quando hai detto che da anni ”combatti una battaglia” contro chi ha a disposizione più appartamenti rispetto a gente che non ne ha nemmeno uno e apprezzo la duttilità della tua personalità politica..in quanto sappiamo tutti che una persona di estrema destra solitamente fa tutt’uno con una visione capitalistica. Devo purtroppo convenire di non essere d’accordo con quanto esprimi nella parte finale del tuo intervento. Come sicuramente avrai capito abbiamo esattamente le stesse idee..applica i tuoi concetti ai miei esempi e ti renderai conto che siamo sulla stessa posizione. Io ovviamente ti parlo di quello che vedo nella mia città oppure quando capita di venire a Mottafollone..sono cose del quotidiano, della vita di ogni giorno..le tue idee sono tutte molto valide, tutte molto belle..sono idee di gente che pensa in grande..ma per risolvere i problemi della nostra società credo che prima bisogni con risolvere i problemi di casa propria..i problemi nel piccolo..solo debellando i problemi in piccola scala si può fare un progresso su grande scala..per il mio modo di vedere un problema bisogna cominciare ad eliminarlo invalidandone le radici…i palazzi di 150 piani crollano se crollano le fondamenta,non se c’è un incendio sul terrazzo…pensare in grande è bello e fa bene, perchè è giustissimo avere un ”piano” con degli obiettivi da raggiungere..ma senza risolvere prima le piccole cose come si può arrivare a risolvere le grandi??

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  18. Ciao Salvo.

    Chiarito quanto da chiarire, allora dobbiamo, giocoforza, dire che le colpe dei nostri piccoli mali, che poi sfociano nei grandi, si annidano nella cellula famiglia e quindi siamo noi, genitori, a non saper educare bene o per nulla i nostri amati “pargoli” potenziali futuri delinquentucoli della società.
    Ma questo, caro Salvo, è trito e ritrito fenomeno di sempre.
    Il genitore che difende a spada tratta il proprio figlio anche se sa che questi “sbaglia” nei suoi comportamenti.
    E ne ricordo parecchi di questi casi. Mio padre, quand’ero piccolo, anche se avevo ragione mi dava torto perchè mi diceva che la ragione è dei “fessi”.
    E allora, caro Salvo, per raggiungere l’utopica mia idea, bisogna aspettare la fine dei tempi e cioè sin quando non muterà quella idea di prevaricazione dei genitori dei propri figli sui figli degli altri.
    La società che sogno io non è una società basata sull’idea politica, ma una società solidale composta da elementi omogenei sia economicamente che sui diritti e doveri.
    Ricordo una volta di essermi accorto che l’edicolante aveva sbagliato a darmi il resto, 5o lire in più!, ho percorso 6 chilometri per andarglieli a restituire e l’edicolante mi ha pure deriso.
    Questo per ribadire il principio dell’onesta’ a cui tutti oggi dovremmo auspicare si giungesse.
    Si fanno, invece, carte false, diplomi falsi,lauree false e quant’altro per fregare la società, una società che, scoperto diplomi di infermieri falsi, consente agli stessi di continuare a fare lo stesso lavoro, pur non avendone titolo.
    A discapito di chi ha studiato e meritato un titolo per entrare nel mondo del lavoro e aspetta …chi non arriva mai!
    Ho divagato ma è tanta la rabbia….

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  19. Carmela Capparelli

    Ciao Salvo! condivido le tue idee…..il tuo primo commento di questo articolo starebbe proprio bene con una bella base rap.. continua così e vedrai che sfondi…scherzo a presto…

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  20. io trovo giusto tutto quello che scrivete

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